Sumi-e, Painting, Japanese, Beppe Mokuza, Zen, monk, ink, brush, consciousness, art, concentrationSumi-e, Painting, Japanese, Beppe Mokuza, Zen, monk, ink, brush, consciousness, art, concentration

E’ un modo di dipingere
che richiede costanza e desiderio
di penetrarne lo spirito

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"Praticando sumi-e
si entra in contatto diretto
con il proprio corpo,
il proprio equilibrio psichico
ed eventualmente con il proprio spirito"

Corsi e Workshop di Pittura Sumi-e & Meditazione Zen

SEMINARI  IN EUROPA

 

Al momento non abbiamo in programma corsi in Italia o all’estero poiché stiamo dedicando tutte le nostre energie
alla costruzione di un centro residenziale per ospitare workshop di Sumi-e e Zen, in provincia di Asti.

Sarà un luogo di formazione e crescita spirituale che non vediamo l’ora di condividere con te!

Saremo presenti a tutte le date del Festival dell’Oriente nel 2024 e saremo felici di incontrarti di persona!
Ti terremo informato/a non appena organizzeremo di nuovo dei corsi.
Resta in contatto compilando il form o scrivendo a: info@sumi-e.it

Grazie per il tuo interesse e il tuo sostegno!

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    DOMANDE FREQUENTI SULL’INSEGNAMENTO DEL SUMI-E

    Le lezioni ed i corsi sono aperti a tutti e sono rivolti ad allievi che già conoscono le basi della pittura sumi-e ma anche a principianti e persone che non hanno mai preso un pennello in mano o non hanno esperienze di meditazione.

    Tutti possono apprendere purché seguano lo spirito dell’istruttore e le sue indicazioni spesso basate sull’intuizione.

    La relazione tra conduttore e allievo è un rapporto fondato sullo scambio e sull’arricchimento reciproco, in cui la relazione individuale resta fondamentale per il superamento delle difficoltà che ciascun partecipante incontra.

    A differenza della maggior parte delle discipline praticate in Europa, nel sumi-e non c’è spirito di competizione; se si pensa o giudica in termini di bene o male, buono o cattivo, siamo lontani dal vero spirito del sumi-e.

    E’ necessario prestarsi ad un paziente lavoro di ripetizione e raffinamento dei gesti. La concentrazione sulla postura del corpo, sull’impugnatura del pennello e sulla respirazione è essenziale per il regolare svolgimento della pratica.

    Gli allievi lavorano in un’atmosfera di calma e silenzio ripetendo modelli dipinti dal maestro o presi da trattati classici. Attraverso un paziente lavoro di affinamento della propria sensibilità, si può arrivare ad una definita caratteristica del proprio segno espressivo ed alla fluidità del gesto, quasi come fosse l’emanazione naturale del nostro stesso corpo a produrre un fiore, una roccia, un bambù.

    Il percorso formativo si basa sullo studio dei “Quattro Nobili” che sono i quattro soggetti principali della pittura sumi-e: bambù, orchidea, susino e crisantemo. Essi rappresentano il “ki”, l’energia vitale e simboleggiano le quattro stagioni e le quattro fasi della vita di un uomo.

    Seguendo l’antica tradizione pittorica, il primo soggetto studiato è il bambù.

    Il bambù incarna l’amicizia e la longevità. Rappresenta la flessibilità radicata nella forza. Si riferisce ad un atteggiamento interiore di grande duttilità che rende l’uomo forte poiché, proprio come il bambù, di fronte agli eventi della vita, non si oppone al cambiamento, ma fluisce con esso e vi si adatta.

    Iniziamo imparando i diversi elementi che compongono il bambù: canna, nodi, rametti e foglie. Una volta che lo studente ha acquisito una buona padronanza di ogni elemento, significa che avrà contemporaneamente raffinato la sua sensibilità, come tenere il pennello e sarà più capace di dosare il rapporto acqua-inchiostro. Saremo dunque in grado di procedere alla composizione del primo bambù completo.

    Nel proprio percorso, ogni studente potrà, seguendo il proprio ritmo, incarnare pienamente i diversi principi della pittura e migliorare nello studio dei “Quattro Nobili”, prima di passare ad altri soggetti minori (piante e fiori, insetti e uccelli, rocce, ecc.).

    Alla fine del workshop, ogni allievo potrà esprimere ciò che ha appreso durante questi giorni di pratica su un foglio di carta di riso.

    L’insegnamento è adattato al ritmo e ai bisogni di ciascuno.

    Ognuno di noi è diverso a seconda delle esperienze vissute, dell’educazione ricevuta, e della provenienza dell’ambiente sociale e culturale. In considerazione di queste peculiarità, l’insegnamento può essere descritto come ricco e originale poiché i consigli e le indicazioni non sono elargiti in modo “standardizzato e meccanico”, ma l’istruttore adatta i suoi modelli ed i soggetti da dipingere secondo ogni studente.

    Grazie ad un insegnamento guidato e adeguato, lo studente è in grado di sviluppare e approfondire le sue qualità e affinità. Quindi non è tanto una questione di imparare una semplice tecnica pittorica, ma piuttosto di “creare” insieme al maestro il proprio percorso interiore che è unico e personale.

    Non si tratta di una ricerca estetica, ciò che conta non sono le linee tracciate sul foglio ma l’esperienza interiore, la presenza dedicata al gesto, al corpo e al respiro. Rendere ogni gesto un gesto unico.

    Sul piano fisico

    Non potremo mai sottolineare abbastanza l’importanza di questo metodo di pittura ancora poco conosciuto in Occidente oggi. Insegnato correttamente, il sumi-e stimola l’allievo a rispettare ed approfondire la conoscenza delle diverse parti del suo corpo così come la respirazione.

    Grazie ad una maggiore consapevolezza verso il corpo ed i propri gesti, acquisita durante la pratica, lo studente può prendere coscienza delle possibili cattive posture che assume abitualmente e che possono essere causa di dolori o tensioni ed eventualmente peggiorare nel tempo.

    Pertanto, il cambiamento del proprio atteggiamento mentale e l’impostazione di una postura più corretta, più rilassata e naturale, potrà favorire il regolare funzionamento del sistema muscolo-scheletrico, cardiovascolare e respiratorio, sviluppando l’omeostasi: la capacità naturale di difesa e di auto guarigione dell’organismo.

    Constaterete inoltre che state respirando meglio, che il vostro portamento è più eretto e nobile e che anche lo stato generale di salute, incluso l’equilibrio psichico, è migliorato.

    A livello emotivo / psicologico

    La pratica della meditazione e del sumi-e sviluppa la capacità di attenzione e concentrazione.

    Allo stesso tempo, queste pratiche riducono lo stress e l’ansia in modo naturale e inconsapevole, consentendo anche di ritrovare un sonno più profondo e riposante.

    Attraverso una maggiore fiducia in se stessi, una migliore gestione delle emozioni e uno stato interiore più sereno, possiamo affrontare gli eventi della vita con calma, usando la saggezza, vivendo la gioia delle cose semplici.

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    Non è essenziale la “tecnica” o il “talento”: tutti possono imparare

    COME SI SVOLGE UN CORSO DI SUMI-E ?

    Numerosi workshop di Sumi-e si svolgono durante tutto l’arco dell’anno, sia in Italia che in vari paesi europei
    (Francia, Germania, Paesi Bassi, Svizzera, ecc).
    In linea generale le caratteristiche della struttura ospitante, l’organizzazione ed il programma dei seminari differiscono poco l’uno dall’altro;
    è dunque possibile descrivere lo svolgimento di un workshop indipendentemente dalla location.

    Il maestro Beppe Mokuza offre un’esperienza unica nel suo genere proponendo dei seminari che coniugano la pratica della meditazione Zen con la pratica della pittura Sumi-e.

    Entrambe queste discipline provenienti dal mondo orientale e tramandate nei secoli, da maestro a discepolo risultano essere dei validi strumenti per lo studio di sé.

    Gli insegnamenti e le regole sono trasmesse da cuore a cuore, al momento opportuno, nel silenzio della meditazione Zen (zazen) o tramite pennellate su carta di riso.

    Il sumi-e può essere considerato come la sorgente dell’arte terapia.

    Questo metodo di pittura, ancora poco conosciuto in Occidente, mette gli allievi in condizione di  approfondire  la consapevolezza del proprio corpo, della respirazione e ad apprendere ad affinare sempre di più dei gesti che furono codificati in Giappone, da monaci Zen, circa cinque secoli fa.

    Vi sarà possibile scoprire, in un luogo dedicato alla pratica della  Via (Dojo) un nuovo modo di vivere, di parlare, di mangiare di essere semplicemente impregnati dallo spirito dello Zen così come introdotto  in  Occidente dal Maestro Taisen Deshimaru (1914-1982), primo Patriarca Zen d’Occidente.

    Questi  workshop sono un’opportunità per poter toccare la parte più intima di se stessi e dimenticare per qualche giorno le attività quotidiane, le preoccupazioni, le abitudini che sono spesso fonte di sofferenza e insoddisfazione nella nostra vita .

    Questi corsi sono aperti a tutti, principianti o avanzati, l’arte del sumi-e e la meditazione Zen sono due pratiche adatte a chiunque voglia mettersi in discussione e comprendere più profondamente sé stesso.

    Il termine giapponese “sumi” significa inchiostro nero, “e” invece significa pittura ed indica una delle forme d’arte in cui i soggetti sono dipinti con l’inchiostro nero in gradazioni variabili dal nero puro a tutte le sfumature che si possono ottenere diluendolo con l’acqua. Questo però non vuol dire che ogni cosa dipinta così possa meritare il nome di “sumi-e”.

    Il vero sumi-e deve rispondere a determinate caratteristiche tipiche, come ad esempio la sobrietà e la spontaneità che vanno direttamente a colpire la sensibilità dello spettatore. Perché un dipinto sia “vivo”, tutti i suoi componenti devono essere “vivi”. Questo tipo di pittura include già il disegno, non c’è bisogno di alcun tratto preparatorio, viene tralasciata ogni forma e dettaglio superfluo.

    Questo metodo di pittura venne introdotto in Giappone dai monaci Zen e conobbe un rapido successo perché in questo metodo di pittura, come nella pratica dello Zen, l’espressione del reale viene ridotta alla sua forma pura, spoglia. I ritocchi, le aggiunte, le decorazioni in realtà non abbelliscono un’opera ma ne offuscano solo la verità naturale, la sua vera natura.

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    Zen significa meditazione, concentrazione. Il termine zen deriva dalla parola indiana dhyana e dalla parola cinese ch’an, che significano appunto meditazione.

    Lo Zen è una via di vigilanza e di conoscenza di sé che si pratica nella postura seduta dello Zazen, la postura del risveglio del Buddha Shakyamuni e in tutte le azioni della vita quotidiana. L’origine risale alla ricerca spirituale di un uomo, il Buddha, vissuto in India 5 secoli A.C.

    Egli aveva ben compreso che anche possedendo tutto, l’Uomo non è mai soddisfatto poiché la sua felicità autentica non dipende da ciò che si ha ma da ciò che si è. Ricercando e vedendo in sé le vere cause della Sofferenza umana, egli realizzò il Perfetto Risveglio seduto in Zazen.

    Questo Risveglio è stato trasmesso dall’India alla Cina e al Giappone; negli U.S.A dal M° Shunryu Suzuki Roshi (1955) e in Europa con l’arrivo del M° Deshimaru nel 1967.

    Quest’esperienza che possiamo fare direttamente noi stessi è all’origine delle maggiori correnti spirituali di pace dell’umanità: il Buddhismo.

    Zazen è l’essenza dello Zen.

    “Fare zazen, calmi nel dojo, abbandonare tutti i pensieri negativi, questa gioia è oltre il paradiso. Il mondo insegue i profitti sociali, il denaro, il prestigio e gli onori, i bei vestiti e ogni sorta di comodità, ma questi piaceri non danno la vera pace. Correte e resterete insoddisfatti fino alla morte.

    Sedersi nel dojo e praticare Zazen, concentrarsi su un’unica mente a volte immobile o che altre volte si muove, vedere con i propri occhi le profonde saggezze interiori, poter osservare e riconoscere intimamente il vero aspetto di ogni azione e di ogni esistenza, poter osservare l’equilibrio, capire e riconoscere con uno spirito perfettamente tranquillo.

    Se siete così, la vostra dimensione spirituale è la più elevata in questo mondo, non potrà essere paragonata a nessun’altra”. (Kodo Sawaki 1880-1965)

    Il programma è frutto di una lunga esperienza ed è in gran parte inspirato dalla tradizione dello Zen.

    Le attività quotidiane hanno un ritmo ben preciso che gli allievi possono seguire al fine di potersi concentrare su ogni azione. L’alternanza tra i tempi dedicati alla pratica e i periodi di riposo danno equilibrio alla giornata. Ogni partecipante è invitato a prendere parte attiva ed in modo responsabile alla vita della comunità.

    Quanto può durare un workshop?

    Beppe Mokuza dirige molti stage e ritiri organizzati in diversi paesi europei. I corsi  possono avere durata variabile (fine settimana, tre, quattro, cinque, nove giorni) il programma può  subire  piccole variazioni, ma normalmente si rispetta la programmazione descritta qui di seguito.

    Programma di una giornata tipo: (Ecco quali sono le attività durante  una giornata di workshop)

    06:15 Sveglia

    07:00 Zazen (meditazione seduta)

    08:30 Colazione tradizionale zen

    09:00 caffè e tempo libero

    10:00 – 12:00 Sumi-e

    12:30 – 15:00 Pausa pranzo

    15:00 – 18:00 Sumi-e

    18:30 Zazen

    20:15 Cena

    22:30 Estinzione dei fuochi

    Pratica con noi ad Alba per un week end oppure per nove giorni

    I workshop che si svolgono ad Alba sono organizzati a cavallo di due week end; è dunque possibile partecipare per il primo fine settimana, (per il secondo) oppure per tutta la durata del workshop.

    Per il week-end

    Indipendentemente dalla formula (primo o secondo week end oppure intero stage) normalmente l’arrivo è previsto il venerdì pomeriggio alle ore 17:00; segue l’introduzione alla meditazione per principianti  che si svolge intorno alle 17:45 – 18:00, seguita da una breve sessione di zazen. La cena viene servita intorno alle 20:00.

    La partenza è il lunedì mattina (o la domenica sera).

    Un corso di 9 giorni ad Alba

    Durante il corso di nove giorni che segue gli orari descritti precedentemete è prevista una pausa di un giorno e mezzo (giovedì pomeriggio e venerdì). Le attività riprendono il venerdì alle ore 18.

    Durante questi workshop, i pasti vengono cucinati all’interno della struttura ospitante.

    La preparazione dei pasti.

    I pasti sono preparati con cura seguendo le antiche istruzioni sulla preparazione del cibo: il taglio delle verdure, i tempi di cottura, la selezione dei colori e l’unione dei cinque sapori base.

    La cucina è vegetariana. Il cibo è biologico e possibilmente coltivato e raccolto direttamente dall’orto. Le spezie (curcuma, curry, pepe, peperoncino, ecc.) e le erbe aromatiche (salvia, rosmarino, basilico, ecc.) sono scelte in base alle loro qualità curative ed energizzanti.

    È essenziale che, durante i workshop, il menù sia equilibrato e che forniscano l’apporto nutrizionale necessario per il corretto funzionamento dell’organismo. La pratica richiede grande concentrazione ed energia, quindi il cibo dovrà essere leggero ma nutriente.

    La preparazione dei pasti è fatta con uno spirito sereno e concentrato che influenza tutti gli allievi del corso.

    Le persone che sono soggette a intolleranze alimentari sono gentilmente pregate di segnalarlo al momento dell’iscrizione.

    Lo svolgimento dei pasti

    I pasti si svolgono secondo la tradizione Zen in un’atmosfera di calma e silenzio al fine di mantenere uno spirito concentrato e attento, possono divenire  la continuazione e l’espressione delle altre due attività del corso di formazione (sumi-e e zazen).

    Naturalmente, per coloro che vengono per la prima volta, verranno fornite indicazioni e spiegazioni dei gesti e dei rituali, come ad esempio il canto dei sutra.

    Oryoki (ciotole tradizionali)

    Secondo la tradizione dello Zen, i pasti sono serviti in ciotole; ogni allievo avrà a disposizione la propria, portata da casa o messa a disposizione dalla struttura ospitante.

    Tutto il materiale per la pittura sarà forniti durante il corso ed è composta da:

    Inchiostro di china

    Pennelli. Per iniziare la pratica del sumi-e consigliamo l’uso di tre tipi di pennelli: il pennello “grande” in pelo di capra, il pennello “medio” in pelo di martora e il pennello “piccolo” in pelo di donnola.

    Carta per le esercitazioni: è una carta speciale che ha le stesse caratteristiche di assorbimento  della carta di riso. Di dimensioni piuttosto grandi (40 x 35 cm), è ideale da utilizzare durante i laboratori.

    – Carta di riso

    Alla fine di ogni stage, un foglio di carta di riso precedentemente fissato ad un supporto rigido  viene offerto a ciascun partecipante in modo che possa esprimere ciò che ha appreso durante gli intensi giorni di lavoro.

    Per chi che lo desidera, durante il workshop, sarà possibile acquistare il materiale per dipingere.

    Sia durante la cerimonia del mattino, dopo la sessione di meditazione, che durante la colazione e il pranzo, viene proposto agli allievi di recitare i sutra della tradizione Zen.

    Cos’è un sutra?

    I Sutra sono dei testi che riproducono i discorsi del Buddha o di antichi Maestri.
    Nello Zen, i sutra recitatati dopo la meditazione sono l’espressione della propria pratica, è sia comprensione intellettuale che vibrazione energetica. La loro recitazione, è soprattutto, come lo zazen, essere Uno insieme agli altri abbandonando il proprio ego ed ogni individualità.

    Le cerimonie sono spesso dedicate “a beneficio di tutti gli esseri”.

    I testi sono in cino-giapponese sanscrito.

    Samu: lavoro per la comunità

    Il “samu” è una parola giapponese del dizionario Zen che significa “lavoro per la comunità”.

    Durante i workshop o nei ritiri di meditazione Zen, gli studenti hanno l’opportunità di contribuire alla vita della comunità svolgendo semplici compiti quotidiani come lavare i piatti, fare le pulizie, mondare e tagliare le verdure, ecc.

    Questo lavoro di volontariato è svolto con energia in uno spirito di dono e concentrazione.

    Il samu per il suo aspetto concreto è una delle grandi ricchezze della pratica dello Zen. Potrebbe anche essere chiamato “meditazione in azione”.

    Prezzi e pernottamento:

    I prezzi variano a seconda della location e in base alla durata del workshop.

    Per tutte le informazioni concernenti il costo dei corsi ed il pernottamento si prega di contattare via e-mail o telefonicamente.

    e-mail: beppemokuza@sumi-e.it

    tel.: 328.3863065 (Beppe)

    333.1914504 (Alessandro)

    Da portare:

    – vestiti comodi preferibilmente di colore scuro per la pratica dello zazen

    – vestiti comodi per la pratica del sumi-e

    – un paio di ciabatte

    – ciotola per i pasti

    L’associazione

    L’associazione Zen “Bodai Dojo” è nata ad Alba nel 2008 come associazione “senza scopo di lucro” per promuovere la meditazione Zen e la pittura sumi-e a livello locale, nazionale ed europeo.

    Il dojo zen “Bodai Dojo” di Alba, inaugurato a settembre 2009, è diretto dal monaco Beppe Mokuza Signoritti, discepolo del maestro Roland Yuno Rech ed è sito in Alba (CN). Si trova vicino al centro città e alla stazione ferroviaria, in una tranquilla zona residenziale.

    Alba e le Langhe

    Le Langhe sono una delle zone più belle del Piemonte, a cavallo tra le province di Cuneo e di Asti, caratterizzata da morbide colline e famosa per il turismo enogastronomico. Una terra in cui la produzione di vino ha una tradizione antichissima.

    Un tempo le Langhe erano molto contese, frazionate in tanti piccoli feudi in lotta tra loro, fazioni che hanno lasciato in eredità un gran numero di castelli medievali, di torrioni e di piccoli forti che punteggiano paesi e città.

    Alba si trova nel cuore delle Langhe, regione dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco nel 2014.

    Cittadina risalente all’epoca romana, Alba ha mantenuto il suo fascino grazie a torri, palazzi e strade medievali  in ottimo stato di conservazione. Deve la sua fama in parte alla “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba” e alle numerose altre manifestazioni che si svolgono tutto l’anno.

    Per chi arriva in treno, possiamo venirvi a prendere alla stazione di Alba e accompagnarvi fino al dojo.

    In aereo

    – Aeroporto di Torino Caselle

    – Aeroporto di Milano: Linate o Malpensa

    In treno 

    – Torino Porta Susa e Torino Lingotto: treno diretto per Alba.

    – Torni Porta Nuova: un cambio a Torino Lingotto

    – da Milano: treno per Asti, poi autobus Asti – Alba

    In auto

    – A21 Torino – Piacenza: prendere l’uscita “Asti est” quindi direzione Alba / Cuneo

    – A33 Asti – Cuneo: prendere l’uscita Alba

    – A 6 Torino – Savona: prendere l’uscita Marene

    Possibilità di parcheggiare proprio accanto al dojo.

    In autobus

    – Da Torino: autolinea GTT Torino-Alba.

    Partenza alla fermata di Piazza Carducci o Lingotto – capolinea Alba.

    – Da Asti: autobus diretto ad Alba